Storia sentimentale dell'astronomia
equinozi; e le maree, lui che non salì mai su una nave e passò tutta la sua vita nello spazio di 200 chilometri.
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vennero pubblicate nel 1679. Se ne ricavava per il Sole una parallasse di 9”,4 pari a 22 mila raggi terrestri, cioè 139 milioni di chilometri: una
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tre chilometri di distanza su un’altra collina una seconda lanterna veniva scoperta appena percepita la luce della prima. Peccato che i riflessi umani
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grande pianeta potesse arrivare fino a noi. Ne risultò una velocità di circa 200 mila chilometri al secondo, inferiore di un terzo a quella vera, ma l
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orbita intorno al baricentro della Via Lattea alla velocità di 220 chilometri al secondo, percorrendo un giro completo in 250 milioni di anni. Ma l
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Luna, dal diametro di circa mille chilometri.
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continuità tra essi e le meteoriti che continuamente precipitano sulla Terra, tutte le misure sono rappresentate, dalle decine di chilometri a meno di
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sulla campagna intorno a L’Aigle, novemila abitanti, cittadina della Bassa Normandia, 140 chilometri a nord-ovest di Parigi.
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. Biot segnò sulla mappa tutti i ritrovamenti: la loro distribuzione individuava una ellisse di 10 chilometri e per 4. Di qui poté dedurre la direzione
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villaggio vicino, e poi, di triangolo in triangolo, concluse che un grado di meridiano equivale sul terreno a 107,29 chilometri, donde una circonferenza
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ad Amiens: un grado di latitudine gli risultò di 56.747 tese, pari a 110 chilometri, valore più che soddisfacente. Nel 1533 il matematico e cartografo
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chilometri tra Villejuif e Juvisy, Picard ottenne un valore di poco superiore a 111 chilometri, risultato di notevole precisione. In Francia, come sappiamo
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lunghezza del grado di meridiano di 112,06 chilometri, un po’ in eccesso rispetto al valore medio oggi adottato, che è di 111,137. La circonferenza della
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controllata un secolo dopo e la differenza fu di un centimetro rispetto alla lunghezza stabilita in precedenza: un centimetro su 10 chilometri, cioè un errore
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”, costata 125 milioni di dollari, si perse perché nell’équipe che la guidava qualcuno ragionava in miglia e altri in chilometri. Come sperare in un mondo
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’ordine di un secondo d’arco: l’angolo sotteso da un oggetto di un metro posto a 206 chilometri dall’osservatore. Ipparco nel secondo secolo avanti Cristo
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direzione. Aveva scoperto quella che fu poi chiamata “aberrazione della luce”: poiché la Terra si muove intorno al Sole alla velocità di 30 chilometri
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punti lagrangiani del sistema Terra-Luna, posti a 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta, sono diventati molto importanti con lo sviluppo dell
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-Sole, 149 milioni di chilometri). Molto sovrastimata era inoltre l’eccentricità dell’orbita nettuniana: 0,107 per Le Verrier, 0,008 quella effettiva
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verificò quando la ruota dentata raggiungeva i 12 giri e mezzo al secondo. Ne veniva fuori una velocità della luce di 315.300 chilometri al secondo
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Nel 1872 Alfred Cornu riprende le misure perfezionando la tecnica e interponendo tra ruota e specchio la distanza di 10 chilometri che separa l’Ecole
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Oggi sappiamo che Vulcano non esiste e che certamente nessun oggetto “vulcanoide” con un diametro superiore a qualche decina di chilometri si aggira
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’antico nome latino della città di Teramo (“inter amnia”, cioè “tra due fiumi”), il sesto in ordine di grandezza, con un diametro di 334 chilometri
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noi è solo di 20-30 chilometri al secondo, troppo poco rispetto ai 300 mila della luce per produrre un cambiamento di colore. Le righe degli spettri
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di qualche millesimo di millimetro nella posizione delle righe spettrali comporta differenze di parecchi chilometri al secondo. Hermann Karl Vogel e
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. Continua però a lavorare per migliorare l’attrezzatura: nel 1899 fa posare sui ghiacciai tra la vetta e Grands Mulets dieci chilometri di cavi per dotare l
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dello stadio si adotti, il valore trovato da Eratostene oscilla fra 39 mila e 46 mila chilometri. Poiché oggi sappiamo che un meridiano completo
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allontanamento delle galassie aumentasse di 500 chilometri al secondo per megaparsec (un milione di parsec; il parsec, da parallasse secondo, equivale a 3,26
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27 chilometri e raffreddato a 1,9 kelvin (meno della più bassa temperatura esistente nell’universo). Il 4 luglio 2012 a Ginevra ne hanno dato notizia
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, un oggetto in proporzione molto grosso, con un diametro di 1200 chilometri. A questo punto fu possibile misurare con precisione la massa del pianeta
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Poco dopo il diametro di Plutone. valutato osservando l’occultazione di una stella, calò ulteriormente riducendosi a 2300 chilometri. Nel 1993 Myles
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spettacolo, a seconda della massa della stella defunta, rimarrà una pulsar (un oggetto piccolo - una decina di chilometri di diametro - e densissimo
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Telephone Laboratories. In quel paesino di 500 abitanti a un centinaio di chilometri da New York, il suo compito era di studiare i radiodisturbi sia nelle
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temporali in corso nel raggio di un centinaio di chilometri. Ma la “giostra” di Jansky captava anche un rumore diverso e inspiegabile. “Un sibilo
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potere risolutivo, fu portata a parecchie decine di chilometri, ci si servì di microonde. Ma come collegare antenne interferometriche lontane 5 o 10 mila
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, Giappone e Australia. La lunghezza della base è risultata di 12.500 chilometri, quasi uguale al diametro della Terra, e quindi la massima possibile con
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. Ottennero un potere separatore di 0,1 secondi d’arco, pari a 300 chilometri sulla superficie di Giove: per la prima volta un radiotelescopio batteva
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quindi con alta velocità di allontanamento (3C 273, per esempio, fugge a 44 mila chilometri al secondo, un sesto della velocità della luce). Alcuni erano
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Quando il radiotelescopio entrò in funzione Jocelyn Bell ebbe l’incarico di esaminare chilometri di strisce di carta che riportavano il tracciato dei
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chilometri concentrano la massa di alcune stelle come il Sole. La loro densità è tale che un centimetro cubo della loro materia pesa quanto i 7 miliardi di
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loro velocità orbitale (tipicamente di 200 chilometri al secondo) in media è quattro volte più grande della velocità di fuga della galassia calcolata
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600 chilometri al secondo verso un “grande attrattore” poi identificato come un superammasso di galassie locale. Doveva però esserci anche lì una
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di 60 chilometri. Particelle così energetiche interagiscono con la radiazione cosmica di fondo a 2,7 kelvin, perciò non possono venire da troppo
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miliardi di chilometri come se fosse trasparente. Già così è una faccenda abbastanza strana. Ma questo è niente. In ogni istante della nostra vita, ogni
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cratere largo 90 chilometri, ma si vantò di aver “gettato Copernico nell’Oceano delle Tempeste” . Questo meritava, secondo lui.
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In 35 anni Gingerich ha percorso più di centomila chilometri sulle tracce del De revolutionibus, fino a censirne 601 copie tra prima e seconda
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Gli ultimi fogli del De revolutionibus, stampati a centinaia di chilometri di distanza dal tipografo Johannes Petreius di Norimberga, li vide sul
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feudo l’isoletta di Hven a nord di Copenaghen, lunga 5 chilometri da sponda a sponda, con un’altura di 50 metri al centro. Qui costruì il mitico
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nuovo osservatorio a 30 chilometri da Praga nel castello di Benátky e tornò a circondarsi di ricercatori giovani e brillanti. Tra questi, dopo una
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si trovava a 396 mila chilometri dalla Terra (12 mila in più della distanza media). I mari Crisium e Foecounditatis erano già illuminati dal Sole. In
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